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RECENSIONE: Come non insegnare la filosofia (Massimo Mugnai)




Autore: Massimo Mugnai

Editore: Raffaello Cortina Editore, 2023

Pagine: 224

Genere: Saggi, Filosofia

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 10.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Il tentativo di esporre la filosofia utilizzando una narrazione storica, come avviene nel nostro Paese – una narrazione che includa il maggior numero possibile di filosofi della tradizione occidentale – è fallimentare e non rende giustizia alla filosofia come disciplina autonoma. Per animare un'esposizione noiosa, una litania di frasi fatte e affermazioni astruse, gli attuali manuali abbondano di riferimenti al cinema, alla letteratura e all'attualità, che spesso risultano posticci e che, insieme a una miriade di schemi riassuntivi e diagrammi, confondono il lettore. Per sostenere il suo j'accuse, Mugnai esamina alcuni manuali in uso, oltre che in Italia, nel Regno Unito, in Germania e in Francia, e mostra come il nostro Paese sia il solo a non adottare un approccio sistematico alla disciplina. L'idea forte del libro è che, oggi, sia più formativo affrontare lo studio di questioni di etica, di teoria della conoscenza o di filosofia della scienza, anziché concentrare l'attenzione su una successione di posizioni filosofiche che richiedono un notevole sforzo di contestualizzazione per essere comprese o che hanno poca aderenza con la situazione attuale.


Recensione

Questo saggio attira l’attenzione non solo per l’autore, ovvero un professore emerito di una prestigiosa istituzione accademica come la Scuola Normale Superiore di Pisa, ma anche per il messaggio che lancia: liberare l’insegnamento della filosofia dalla quantità e dai programmi sovrabbondanti e cominciare a far comprendere i concetti; cancellare la consuetudine d’imbottire di nozionismo storico i liceali, che poi, una volta arrivati all’Università, non sano tradurre la quantità in qualità.


Secondo l'autore la filosofia, a differenza delle altre scienze della natura non riguarda la conoscenza degli oggetti e dei fenomeni del mondo, ma le modalità secondo le quali noi conosciamo il mondo. Con il trascorrere del tempo, fin dai tempi di Platone e Aristotele, la tradizione filosofica ha messo a fuoco un nucleo di problemi e di metodi per trattarli che costituiscono i necessari punti di partenza per chiunque intenda applicarsi al lavoro filosofico. Tutti questi problemi possono essere presentati e discussi in modo sistematico, con le relative proposte di soluzione ed così che si costruisce un manuale sistematico di filosofia.


A questa concezione si contrappongono, però, coloro che ritengono che la filosofia non si possa insegnare in quanto richiede una particolare predisposizione. Solitamente la persona che ha questo pensiero tende a vedere il filosofo come un guru ed è ostile a pensare la filosofia una disciplina come le altre. Una concezione, secondo lo scrittore, errata.

Sempre secondo lo studioso, dai programmi ministeriali emerge un'immagine stereotipata ed esagerata della filosofia che non rispecchia la realtà. Un'altra immagine considera invece questa disciplina alla stregua di una qualsiasi altra materia e, seppur confusamente, cerca di adeguare l’insegnamento della filosofia a quello che vige in altri paesi europei. Allo stato attuale, al docente di filosofia, viene riconosciuta ampia libertà nell’organizzazione dei corsi senza rincorrere in sanzioni per non essere stato fedele al programma ministeriale.


Sempre secondo il professore il nostro paese è l'unico, in Europa, a non ricorrere a un insegnamento di tipo sistematico. Alla fine del corso di studi, lo studente impara molte nozioni, ma quasi sempre non ha imparato ad argomentare, non sa affrontare un problema filosofico né ha una mappa generale delle posizioni filosofiche che si possono assumere su un tema specifico. I manuali addestrano alla storia della filosofia, ma non a "filosofare". Ciò può essere risolto insegnando la materia in modo sistematico ovvero presentare i principali temi che da secoli sono discussi in filosofia, come, ad esempio, cosa significa conoscere, cosa distingue un’azione buona da una non buona, qual è il rapporto tra uguaglianza e giustizia, ecc.. illustrando al tempo stesso le principali posizioni filosofiche che sono state assunte per tentare di risolverli.


Un saggio che consiglio sicuramente agli insegnanti di filosofia, ma anche a tutti coloro che hanno a cura questa disciplina e che vogliono comprendere meglio come, con il giusto insegnamento, essa può risultare ancora molto utile.


 

Alcune note su Massimo Mugnai

Massimo Mugnai è professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato Filosofia e Storia della logica. Nella sua attività di ricerca si è occupato di storia della logica, del rapporto tra logica e metafisica e della filosofia di Leibniz, del quale è considerato uno dei massimi esperti a livello internazionale. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Come non insegnare la filosofia (2023).


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