Autore: Valerie Trouet
Traduttore: Bianca Bertola
Editore: Bollati Boringhieri, 2022
Pagine: 288
Genere: Saggi, Ambiente
Prezzo: € 24.00 (cartaceo), € 16.99 (ebook)
Trama
Anche i bambini sanno che basta contare i cerchi concentrici di un tronco per conoscere l'età di un albero. Pochi però sanno che l'apposita branca che studia questi anelli, la dendrocronologia, ha dato uno straordinario contributo alla conoscenza del clima sulla Terra e delle complesse relazioni uomo-ambiente. La datazione comparata di questi preziosi archivi geo-biologici permette di studiare anche il passato più remoto, non solo analizzando quanta anidride carbonica un albero ha immagazzinato - o quali siccità o perturbazioni antropiche ha attraversato - ma ricostruendo le dinamiche climatiche di zone molto distanti fra loro. Valerie Trouet, una delle massime esperte internazionali di dendrocronologia, entra nelle pieghe di questa affascinante disciplina a partire dalle sue avventurose ricerche sul campo, dai remoti villaggi della Tanzania alla taiga siberiana, sulle tracce di alberi da campionare. Attraverso gli esemplari più antichi, datati dalla paleodendrocronologia con maggiore precisione del radiocarbonio, l'autrice spiega il declino di grandi civiltà del passato, causato dallo sfruttamento intensivo delle foreste, intercalando storie sul bottino dei pirati, sul violino di Stradivari o sul segreto delle vittorie di Gengis Khan. Non restano dubbi: i risultati della dendrocronologia, se opportunamente recepiti da governi e organizzazioni intergovernative, possono contribuire ad affrontare le sempre più drammatiche sfide climatiche dell'Antropocene.
Recensione
Tra i mostri di Gila e i cactus sporgenti del deserto dell'Arizona, si trova un improbabile centro di eccellenza accademica: il Laboratory of Tree-Ring Research (LTRR). In questo saggio, l’autrice, invita il lettore allo scoperto di un nuovo mondo.
Gli alberi possiedono una serie di anelli che corrispondono a cicli annuali di crescita, che sono determinati da eventi atmosferici e climatici. A un occhio inesperto, gli anelli di un tronco d'albero da giardino potrebbero suscitare ricordi di un difficoltoso conteggio durante l’infanzia. Eppure, attraverso gli occhi allenati di Trouet come dendrocronologo qualificato, questa pratica risulta un viaggio trascendentale nel tempo. Viaggiando per il mondo per raccogliere campioni, i dendrocronologi hanno creato una linea temporale attraverso la quale esaminare periodi ed eventi climatici complessi nella storia della Terra. Il lavoro di Trouet in questo campo ci trasporta in angoli remoti del pianeta.
I protagonisti di questo racconto sono gli antichi pilastri dei nostri ambienti che, secondo alcuni abili ricercatori, custodiscono la saggezza di ere passate. Il fascino dell’autrice per i tesori delle sue avventure fa conoscere al lettore diversi “personaggi”. C'è Adonis, il più antico albero dendrocronologicamente datato in Europa, che domina la catena montuosa del Pindo nel nord della Grecia; c'è Matusalemme, il saggio di 4.789 anni dell'antica foresta di pini di Bristlecone; e innumerevoli altri alberi che sono stati testimoni degli eventi nei nostri libri di storia.
Trouet dipinge il ritratto di un processo scientifico. Il lettore scopre come pensano gli scienziati per risolvere sfide apparentemente insormontabili; come condividono le informazioni e pianificano meticolosamente il loro studio. La dedizione all'accuratezza è l'essenza della dendrocronologia e la ragione della sua autorità nella datazione dei reperti archeologici in legno e nella risoluzione delle controversie sull'autenticità delle opere d'arte storiche (gli esperti possono datare con precisione le cornici).
L’autrice incuriosisce ancora di più quando intreccia storia e scienza del clima; come la fredda estate dendrocronologica del 1816, un sottoprodotto dell'eruzione vulcanica della Tombara in Indonesia che, secondo lei, costrinse Mary Shelley, in vacanza al Lago di Ginevra, a scambiarsi storie su un giovane scienziato e il suo mostro.
Questo bel saggio è una pratica guida sul campo per studiare il clima terrestre; la sua dipendenza dalle variazioni orbitali, la sua sensibilità alle eruzioni vulcaniche e alla radiazione solare. Attraverso una lente inaspettata, il lettore impara come il nostro clima è stato modellato dalle forze naturali e come alcuni degli esseri viventi più antichi portano le incisioni di un tempo immemorabile.
Alcune note su Valerie Trouet
Valerie Trouet è una dendrologa belga naturalizzata statunitense. È professoressa presso la University of Arizona, dove insegna al Laboratory of Tree-Ring Research. Ha studiato paleoclimatologia ottenendo un PhD in Ingegneria delle bioscienze a Leuven. È stata ricercatrice sia alla Penn-State University che in Svizzera, prima di trasferirsi a Tucson, dove ora è Distinguished Scholar. Gli anelli della vita ha ricevuto vari premi, fra cui il Jan Wolkers Prize 2020 per la sezione Natura.
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