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RECENSIONE: Il conte di Montecristo (Fabrizio Silei)



Autore: Fabrizio Silei

Editore: Lapis, 2024

Pagine: 360

Genere: Narrativa italiana, Narrativa per ragazzi

Prezzo: € 15.90

Acquista: Libro


 

Trama

Edmond Dantès, il conte di Montecristo, narra in prima persona la sua storia e di come abbia messo insieme indizi, immaginato piste e svelato complotti, trovando i colpevoli della sua rovina anche grazie all’aiuto dell’abate Faria. Sfuggendo al suo destino di recluso, viaggiando sotto falso nome e impossessandosi del tesoro di Montecristo, Dantès arriverà finalmente ad avere il proprio riscatto sul destino e su chi l’ha tradito. Riscatto che culmina nella forma di vendetta più alta: quella del perdono. Età di lettura: da 8 anni.


Recensione

È il 1815 quando Edmond Dantès, abile marinaio prossimo alla promozione a capitano, rientra in nave a Marsiglia, dove lo aspetta la promessa sposa Mercedès. La vita del giovane sembra procedere con il vento in poppa, ma la sua felicità attira le invidie di alcuni concittadini che, con una sinistra macchinazione, lo fanno arrestare con l’accusa di sostenere Napoleone (allora in esilio all’Elba e ritenuto una minaccia per il re di Francia).


A causa di una serie di circostanze sfavorevoli Dantès, innocente, rimane rinchiuso nelle segrete per anni; ne uscirà come un uomo del tutto diverso, concentrato esclusivamente sul suo ingegnoso piano di vendetta.


Se Il Conte di Montecristo di Dumas, in parte ispirato a una storia vera, ha una narrazione straordinariamente incalzante anche questa trasposizione non è da meno.


Silei, scrittore toscano, si propone di fare amare questa intramontabile storia anche alle nuove generazioni e la fa attraverso una scrittura moderna, ma allo stesso tempo fedele all'opera originaria manifestando per essa una grande rispetto. Per rendere la storia ancora più avvincente, l'autore presta Silei presta la voce al protagonista Edmond Dantès, rendendolo narratore della propria vicenda. La narrazione scorre in prima persona, è Dantès che parla, si svela e che racconta la propria storia ai due figli quasi adolescenti.


Un'altra scelta fatta dall'autore è ritagliare l'opera originaria e ridurne quindi il numero di pagine da leggere. Lo fa con grande consapevolezza e attenzione e lascia qua e là delle "briciole" che invitano ad andare a leggere il romanzo originale ed esplorare così ogni direzione


Ad arricchire il testo le belle illustrazioni di Anderle dal forte impatto visivo che evocano un’atmosfera cinematografica, perfette per amplificare l’immersione dei giovani lettori nella trama.


Attraverso il senso della scoperta, della giustizia e della conquista, Silei riesce nel grande compito di connettere le nuove generazioni ad un romanzo di quasi due secoli fa. Lo scrittore non si fa remore nel mettere in campo anche il dolore presente nella storia e questo perché vuole risultare fedele all'opera originaria, ma anche per dare strumenti per essere artefice del proprio destino. Lo fa perché dona la possibilità di superare i propri limiti e di sognare senza stigmatizzare l'errore e la fragilità.


Un libro perfetto per un pubblico giovane, ma che non rinuncia alla profondità e alle tematiche universali che hanno reso il romanzo di Dumas un pilastro della letteratura mondiale. Un’opera per scoprire, o riscoprire, uno dei più grandi classici attraverso uno sguardo nuovo e coinvolgente.


 

Alcune note su Fabrizio Silei

Fabrizio Silei è scrittore, grafico e artista, laureato in Scienze politiche, si dichiara “ricercatore di storie e vicende umane”. Autore prolifico e capace di spaziare tra vari generi e registri narrativi, riceve il Premio Andersen nel 2012 nella categoria 10-12 anni con Il bambino di vetro; due anni dopo gli viene assegnato il Premio Andersen come miglior autore e nel 2024 il Premio Bancarellino con Hikikomori (insieme ad Ariela Rizzi) sempre per Einaudi Ragazzi.


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