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RECENSIONE: Il farmacista del ghetto di Cracovia (Tadeusz Pankiewicz)




Autore: Tadeusz Pankiewicz

Traduttore: Irene Picchianti

Editore: UTET, 2023

Pagine: 262

Genere: Biografie

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Quando in un quartiere periferico di Cracovia viene creato d'autorità il ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l'unica farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega, resistendo ai diversi tentativi di sgombero, agli ordini perentori di chiusura e trasferimento. Rimarrà anche quando il ghetto verrà diviso in due e in gran parte sfollato, quando diventerà sempre più difficile giustificare la necessità della sua presenza. Grazie a questa sua condizione anomala, coinvolto ed estraneo allo stesso tempo, Pankiewicz diventa una figura cardine del ghetto: si fa testimone delle brutalità del nazismo, fedele cronista dei fatti e silenzioso soccorritore, cercando in tutti i modi di salvare la vita e, quando impossibile, almeno la memoria delle migliaia di ebrei del ghetto di Cracovia. Mescolando il rigore della ricostruzione e la delicatezza del ricordo, Tadeusz Pankiewicz ci restituisce la sua versione di questa grande tragedia, raccogliendo le storie di chi ha subito impotente la "soluzione finale" e le storie di chi ha invece provato a reagire: i disperati tentativi di resistenza armata, la ricerca del cianuro di potassio come extrema ratio in caso di cattura, le fughe attraverso le fogne cittadine... "Il farmacista del ghetto di Cracovia" racconta tutta l'assurdità di un momento storico in cui il capriccio del caso decise il destino di molti, ma anche l'incredibile resilienza degli esseri umani di fronte all'orrore. Come dice un cliente a Pankiewicz: "Dottore, mi dica: come mai ci sono così pochi pazzi in giro dopo tutto quello che la gente ha dovuto sopportare? Possono le cellule grigie del nostro cervello reggere così tanto dolore?".


Recensione

Nonostante questo libro parli di nazismo e morte, vi è davvero una gentilezza nei racconti e nelle descrizioni. In esso il lettore trova la vera storia dell'autore che, come riporta il titolo, ricopre il ruolo dei farmacista del ghetto di Cracovia.


La storia di Pankiewicz, morto nel 1993, ha dell’incredibile: quando in un quartiere di Cracovia, nel 1943, viene creato il ghetto ebraico, il farmacista ne diventa suo malgrado abitante. Non è ebreo, ma ha il suo esercizio lì, in quella piazza che è appena diventata il centro del ghetto, e lì decide di rimanere, lavorando ogni giorno con le sue tre collaboratrici, Irena Drozdzikowska, Helena Krywaniuk e Aurelia Danek-Czortowa, a cui ha dedicato il suo libro.


L'autore e ile sue aiutantii non solo resistono a diversi tentativi di sgombero, a ordini di chiusura o trasferimento, non solo vendono farmaci e aiutano chi non se li può permettere, ma diventano un punto di riferimento fondamentale per chi abita il ghetto e ogni giorno ha a che fare col terrore, con la violenza dei nazisti, con l’incognita relativamente al destino, proprio e dei propri cari. Ogni giorno e ogni sera svariati personaggi di riuniscono in farmacia, e lì, il farmacista e le sue assistenti prestano aiuto rischiando di mettersi nei guai, mandando lettere e documenti che dal ghetto non potrebbero uscire, facendone entrare altri da fuori, portando messaggi.


Pankiewicz, che ha visto deportazioni, fucilazioni e tutto ciò che di peggio il nazismo ha portato, non si ferma neanche sapendo di trasgredire le regole e poter andare contro la morte.


La biografia è scritta in maniera elegante, gentile, proprio come era il suo autore, a quanto pare. La sua testimonianza è importante tanto quanto lo è stato il suo operato.


La giornata della memoria, come ogni anno, è stata celebrata pochi giorni fa, il 27 gennaio. Ma ci sono libri, come questo, che portano memoria ogni giorno, ogni anno.


 

Alcune note su Tadeusz Pankiewicz

Tadeusz Pankiewicz (Sambor, 21 novembre 1908 – Cracovia, 5 novembre 1993), polacco cattolico, ha vissuto nel ghetto di Cracovia durante l’occupazione tedesca. Titolare della farmacia All’Aquila dal 1933, dopo la creazione del ghetto nel 1941 ha scelto di tenere ugualmente aperta la sua attività, aiutando migliaia di ebrei. Per il suo valore, nel 1983 ha ricevuto dall’Istituto Yad Vashem (l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah) il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”. A partire da quello stesso anno la farmacia è diventata parte del museo della Farmacia di Cracovia.


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