top of page
Immagine del redattoreDalla carta allo schermo

RECENSIONE: Il rabbino e il commissario. Non desiderare (Michel Bergmann)




Autore: Michel Bergmann

Traduttore: Monica Pesetti

Editore: Emons Edizioni, 2023

Pagine: 250

Genere: Narrativa straniera, Gialli

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Henry Silberbaum non è un rabbino qualunque. Ama i romanzi gialli, il buon caffè e la sua bicicletta da corsa , ed è afflitto da una madre impicciona. Quando un’anziana signora muore inaspettatamente, il rabbino sente puzza di bruciato. Ma non ha prove e nessuno gli crede, tanto meno il commissario Berking, che si diverte a smontargli un’ipotesi dopo l’altra. Deciso a inseguire la verità, si muoverà su strade sempre più pericolose, fino a trovarsi nel bel mezzo di un complotto omicida. Un giallo brioso e accattivante, il ritratto vivace di una comunità ebraica contemporanea.


Recensione

A Francoforte, Henry Silberbaum è un rabbino molto schietto e responsabile, sempre disposto a dare una mano. Tuttavia, ha la tendenza a ficcare il naso dove non dovrebbe, soprattutto se riguardano le persone della sua comunità. Non fa eccezione la scomparsa improvvisa della giovane e bella Galina Gurevitz, promettente stella del nuoto e moglie ventiquattrenne di Semjon Gurevitz, un energumeno russo dall’atteggiamento sgarbato, e molto incline alle maniere forti. Gurevitz non si preoccupa della scomparsa della moglie, asserendo che non è la prima volta che succede, pertanto non dà peso alla situazione, né viene sensibilizzato dall’apprensione del rabbino. Quest’ultimo però non si dà pace, soprattutto quando, parlando con la madre di lei, non trova la collaborazione che si aspetta, cosa che ritiene alquanto strana. Pertanto, decide di contattare l’amico commissario Robert Berking per andare più a fondo nella faccenda, perché qualcosa non gli torna proprio. Il rabbino e il commissario, pur essendo agli antipodi come carattere, preferenze culinarie, posizione sociale, sono una squadra formidabile, soprattutto dopo essersi "scoperti" nel caso precedente che li ha fatti incontrare per la prima volta, e che ha reso Henry una fonte di intuito molto attendibile per l’amico. Anche questa volta, dietro alla storia della scomparsa sembra celarsi molto altro e a poco a poco, con più o meno riverenza, il rabbino si trova coinvolto in un caso piuttosto pericoloso. 


Questo romanzo è il secondo libro dell'autore che vede protagonisti Henry Silberbaum e Robert Berking. Anche questa volta, così come nel precedente (qui la recensione), le aspettative sono soddisfatte. Lo stile dell’autore è riconoscibile, impregnato di un’ironia arguta e pungente. La figura di Henry è esilarante e carica di altruismo, intelligenza e prontezza di riflessi. Con lui il lettore entra anche più a fondo nelle tradizioni e usanze della religione ebraica, e anche nella lingua stessa. Nel libro sono presenti diverse parole e frasi in ebraico, spiegate in modo esauriente o dagli stessi personaggi in corso d’opera, oppure nel prezioso glossario situato in coda al romanzo. La cura e la dedizione di Henry verso la sua comunità si sente in modo profondo e sincero, così come anche trapelano i suoi dubbi e debolezze dietro alla sua facciata decisa e sicura.


Un romanzo che consiglio a tutti coloro che cercano un giallo che ricordano le mirabolanti avventure di Don Matteo.


 

Alcune note su Michel Bergmann

Michel Bergmann è nato a Basilea, ha trascorso l’infanzia a Parigi, l’adolescenza a Francoforte sul Meno e ora vive a Berlino. Dopo la laurea e un periodo alla “Frankfurter Rundschau”, ha lavorato nel cinema come produttore, regista e sceneggiatore.

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo e nel 2021 è uscito il suo primo romanzo di genere poliziesco, Il rabbino e il commissario. Non uccidere, a cui è seguito Der Rabbi und der Kommissar: Du sollst nicht begehren (in corso di traduzione presso Emons). Nel 2023 ha dato alle stampe Mameleben.







Comments


bottom of page