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RECENSIONE: L'importanza di chiamarsi Oscar Wilde (Tommaso Vitiello, Licia Cascione)




Autore: Tommaso Vitiello, Licia Cascione

Editore: Becco Giallo, 2024

Pagine: 136

Genere: Graphic novels, Biografie

Prezzo: € 18.00

Acquista: Libro


 

Trama

Poeta, drammaturgo, saggista, giornalista, aforista: sono innumerevoli le vesti letterarie indossate da Oscar Wilde, destreggiandosi tra considerazioni politiche, paradossi e vette estetiche sublimi. Una produzione artistica spesso legata alla vita privata che l’ha portato a essere considerato il dandy per antonomasia, celebre per la sua dissolutezza e la dedizione estrema al “bello” e costantemente oggetto di gossip nella Londra vittoriana. In questa biografia rivivono le passioni dell’autore di capolavori come Il Ritratto di Dorian Gray e L’importanza di chiamarsi Ernesto, mostrate tramite le varie anime di Oscar Wilde e gli altrettanti amori cruciali, nel bene e nel male, per il suo destino.


Recensione

Oscar Wilde nasce a Dublino nel 1854. Frequenta il Trinity College dove si distingue immediatamente vincendo una borsa di studio per il Magdalen College di Oxford. Qui conosce l’estetismo, da cui fu subito attratto. Anche a Oxford, Wilde vince diversi premi e si distingue come conversatore brillante, esteta e dandy. Il suo stile, il portamento e l’abbigliamento sono importanti tanto quanto la sua arte. Dopo la laurea si trasferisce a Londra e nel 1881 e pubblica la sua prima raccolta di poesie. È però 1890 che arriva il suo primo vero successo letterario con la pubblicazione de Il ritratto di Dorian Gray, suo primo e unico romanzo, che gli permette di iniziare la carriera di commediografo. Il 1895 fu un anno cruciale poiché insieme al grande successo teatrale arriva l’arresto per omosessualità. Wilde muore povero e solo, in una stanza d’hotel nel 1900.


Il titolo di questa graphic novel rimanda  ad una commedia scritta da Wilde nel 1894 dal titolo L’importanza di chiamarsi Ernesto in cui il grande scrittore riesce a fare una satira contro la falsa morale dell’epoca vittoriana durante la quale molte persone rispettabili conducevano una doppia vita nascosta. L’umorismo di Wilde è pieno di nonsense, equivoci, ironia, giochi di parole. Il titolo stesso è un gioco di parole: il nome Earnest in lingua inglese ha il significato di onesto, sincero, ed è proprio questo che rende interessante la commedia, basata fin dal titolo su un controsenso che vede i protagonisti, due bugiardi abitudinari, conosciuti col nome di Earnest.


La storia raccontata in questo fumetto si caratterizza per la fluidità di lettura, ma anche per le citazioni dei testi dell’autore che vengono indicati nelle note finali. Tutto ciò rende la lettura molto interessante e istruttiva.


Gli autori riescono pienamente a cogliere le varie peculiarità dello scrittore anche se bisogna affermare che essi si concentrano principalmente sui punti salienti della sua vita. Alla fine della lettura emerge un personaggio fragile che teme l’oblio e l’irrilevanza, nonostante i successi, di quanto prodotto.

Tema che sicuramente affiora in questa graphic novel è l’omosessualità e l’incapacità dell’allora società vittoriana di accettare tutto ciò che era considerato come deviante rispetto alla buona morale. Il dolore poi per l’ingiusta carcerazione descritto nella lunga lettera De Profundis.


Per ciò che riguarda i disegni questi sono caratterizzati da un tratto delicato e molto espressivo nei momenti più drammatici del racconto. La colorazione acquarellata ben si sposa con uno stile che privilegia i protagonisti, i primi piani, lasciando più abbozzati gli sfondi.


Un’ottima lettura che consiglio sicuramente a tutti coloro che amano il genio di Oscar Wilde, ma anche a tutti quelli che vogliono conoscere meglio uno dei più importanti scrittori del XIX secolo e un simbolo dell’estetismo.


 

Alcune note su Tommaso Vitiello

Tommaso Vitiello nasce a Torre del Greco (Napoli), esordisce nel campo dei fumetti con La casa delle meraviglie, finalista al Lucca Project Contest del 2008. L’anno successivo si iscrive alla Scuola Italiana di Comix e inizia la lunga collaborazione con il quotidiano Terra, che si conclude con l’assegnazione della menzione speciale al premio giornalistico Giancarlo Siani per la storia a fumetti sull’omicidio di Angelo Vassallo.  Pubblica all’estero alcuni racconti a fumetti per bambini e scrive per il settore videoludico. Entra a far parte del collettivo Artsteady e nel 2017 pubblica per Hazard Sarò quello che sono, fumetto sulla giovinezza di Rodolfo Valentino. Inizia a lavorare per la neonata Mac Edizioni nel ruolo di editor e firma il primo numero di Tales from Gomorraland, mentre per Giochi Uniti pubblica Deadland.  


Alcune note su Licia Cascione

Licia Cascione è nata nel 1995, è laureata con la triennale e biennale in Scenografia Cinematografica all’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha frequentato la scuola di fumetto, disegno e illustrazione Grafite. Fantasmi di famiglia è il suo fumetto d’esordio.


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