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RECENSIONE: La fidanzata d'America (Giusy Cafari Panico)



Voto: 4.5/5

Autore: Giusy Cafari Panico

Editore: Catelvecchi, 2020

Pagine: 136

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 15.50

Acquista: Libro


 

Trama

Abruzzo, 1920. In un affresco di un'Italia sofferente, sull'orlo del fascismo, tra miseria, sogni e ideali, il ritorno in paese di un giovane prete che, per una ferita di guerra, ha dovuto abbandonare la sua folgorante carriera e il ruolo privilegiato di confessore della Regina, cambia per sempre il destino della sorella, promessa sposa a un giovane emigrante. Ada si prepara a raggiungere il suo innamorato a Filadelfia, ma quando lui è finalmente in grado di spedirle i soldi per il viaggio, nasce il dilemma. La famiglia osteggia l'unione, gli interrogati vi senza risposte sono troppi. In più il promesso sposo è imparentato con una famiglia di briganti e in America è iscritto ai sindacati e lotta per i diritti dei lavoratori. Ad Ada si prospetta una nuova possibilità. Partire o restare?


Recensione

La prima cosa che salta all’occhio del lettore, leggendo questo libro, sono i frequenti riferimenti storici ed a celebri personaggi come D’Annunzio e Mussolini. Così, senza accorgersene, ci si ritrova a fare un ripasso, molto gradito, della storia e della letteratura italiana. Sullo sfondo dell’impresa di Fiume e delle imminenti elezioni, viene imbastita e curata la storia di Ada. Questa è una semplice ragazza di un paese ai piedi della Majella e del Gran Sasso. Ha la passione per il cucito, sa far di conto ed è dotata di una bellezza sublime, tanto da farle avere diversi pretendenti.

Il contesto in cui è inserita Ada, la protagonista, è un contesto rurale, in cui manca quasi del tutto l’alfabetizzazione. La semplicità dei personaggi è evidenziata dal linguaggio semplice che l’autrice usa nel testo. Molte le espressioni dialettali o gli evidenti errori grammaticali commessi nei dialoghi, soprattutto quando ci sono di mezzo adulti o anziani, appartenenti a una generazione completamente ignara dell’utilità sociale della scuola.

Il volume non è molto lungo, ma anche poche pagine possono risultare a volte infinite. Non è questo il caso. Ho letto questo volume in poco più di una oretta, segno che la scrittura dell'autrice mi ha conquistato. Essa risulta scorrevole e molto invitante. Nel romanzo non sono presenti grandi colpi di scena, ma nonostante ciò la lettura risulta piacevole.

La storia di Ada viene narrata in modo perfetto, ben scritta e scandita, dando importanza a ogni personaggio: dal fratello Nicola, unica ancora che tiene legata Ada al paese, al padre, la matrigna, i fratellini ma anche le zie, e tutti gli altri. L'autrice non si dimentica delle comunità che viene descritta in modo completo e variegato. Comunità che non crede nel sogno americano e che diventa la prigione di Ada.

Una storia ricca di significati, di vita e aspettative in cui il lettore rimane appeso all’incertezza di una scelta che sa di futuro e che sicuramente avrà accumunato tante storie reali dell’Italia dell’epoca.

Un libro delicato che assume quasi le sembianze di una commedia italiana dell’epoca, fatta di emozioni, incertezze ma soprattutto coraggio e attese.

Una storia davvero brillante che potrebbe essere un’ottima lettura per i ragazzi delle scuole superiori alle prese con il periodo più tragico della storia italiana (e mondiale). È un buon modo per collegare storia e letteratura, conoscere i valori della famiglia nelle piccole realtà dell’epoca e farsi un’idea ben chiara di come fosse vivere a quel tempo grazie a questo romanzo avvincente racchiuso in poco più di cento pagine.


 

Alcune note su Giusy Cafari Panico

Laureata in Scienze Politiche a indirizzo internazionale, dirige il Comitato Scientifico del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza. Poetessa e drammaturga di pièces teatrali rappresentate anche all’estero, collabora come sceneggiatrice con una casa di produzione cinematografi ca di Roma ed è autrice di racconti premiati e presenti in varie antologie. Scrive per «Alberoni Magazine».


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