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RECENSIONE: La pasticceria della felicità (Maha Harada)




Autore: Maha Harada

Traduttore: Lorenzo Marinucci

Editore: Atmosphere Libri, 2022

Pagine: 208

Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 16.00

Acquista: Libro

 

Trama

Una piccola pasticceria in stile occidentale se ne sta nascosta in una cittadina immersa nel verde delle colline tra Osaka e Kobe. Chi si avvicina riesce a sentire il profumo di burro e vaniglia fin da lontano, che durante l'autunno si mescola all'odore dolce di un albero di Osmanto. Il nome della pasticceria è "Sweet home", ed è gestita dal signor K?da, un pasticcere provetto, sua moglie Akiko, e le loro due figlie hina e haruhi. Chiunque entri nella pasticceria, scoprendo i dolci colorati e la gentilezza della famiglia K?da, riesce a sentirsi davvero a casa, in un luogo speciale fatto di sorrisi, gentilezza, e una giusta dose di zucchero. Attorno al piccolo negozio ruotano le storie di Hina, Haruhi, e di una comunità sempre più folta di amici. Un'insegnante di cucina con un amore apparentemente non corrisposto; un ragazzo che non ha mai imparato a cucinare, e che ha deciso di mangiare solo dolci; zia Ikko, la vulcanica sorella della signora K?da; una coppia di nonni e la loro nipotina; una giovane studentessa alle prese con un anno difficile. In un romanzo corale e luminoso, harada maha accompagna i suoi lettori lungo le stagioni della natura e della vita, in una favola moderna sul valore della dolcezza.


Recensione

Quando si pensa al Giappone sovente ci viene in mente un luogo futuristico, tecnologico, caratterizzato da ritmi frenetici e da una rete ferroviaria tanto efficace quanto veloce. Questa è la versione più popolare di questo paese, ma esiste anche un Giappone legato alla tradizione e alla religione fatto di tempi, di santuari, di cerimonia de tè, di geisha e di samurai. Il contrasto fra questi due mondi è sicuramente uno degli elementi di fascino di questo popolo.


Non bisogna dimenticare però che vi è un terzo Giappone, quello raccontato in questo romanzo, fatto di montagne verdi lungo i cui fianchi spuntano case monofamiliari con il proprio piccolo giardino; qualche tempio o stazione termale che spuntano più o meno agli stessi intervalli di un centro commerciale o di un supermercato.


L’area del Kansai, dove si è trasferita l’autrice da ragazzina, è piena di luoghi simili e caratterizza anche i luoghi dove si spostano la famiglia Kōda e gli altri personaggi di questo romanzo corale. Il genere di luoghi dove esistono veramente pasticcerie come la Sweet Home.


Proprio in questo scenario si può leggere una rinnovata attenzione verso la famiglia che tenta di esplorare nuovi equilibri tra le proprie identità personali, professionali e sociali, senza produrre strappi violenti. In nome dalla famiglia protagonista del libro è Kōda che letteralmente significa “campo profumato”. Nome che evoca l’albero di osmanto che cresce di fronte all’ingresso della loro abitazione e che è uno dei protagonisti della storia. Con il suo profumo lega il presente e il futuro, abbraccia le diverse generazioni della famiglia. Non è rara, in Giappone, la credenza che in alcuni alberi possa aleggiare uno spirito particolare.

Altro elemento particolare del libro e della cultura Giapponese è il descrivere il mondo come atmosfere in grado di attraversarci. Nel libro si fa sovente riferimento al profumo dei fiori dell’osmanto, del burro, della vaniglia, della natura che ci circonda.


Nonostante dolci e cucina siano elementi centrali in tutto il romanzo, il vero fulcro è però la dimensione familiare e il modo in cui viene ridefinita e ampliata.


Consiglio questo romanzo a tutti coloro che cercano una storia dolce, fatta di atmosfere sognanti, pasticcini europei e tazzine rosa. Un romanzo solo all’apparenza superficiale che concede al lettore la possibilità di essere felice a partire dai piccoli gesti che contano.


 

Alcune note su Maha Harada

Maha Harada è nata nel 1962 ed è una scrittrice giapponese. Con il suo romanzo d’esordio Aspettando buone notizie ha vinto nel 2007 il Japan Love Story Grand Prize, e nel suo La tela del paradiso ha costruito un giallo sentimentale sulle orme di Henri Rousseau, da Bali al MoMa di New York, sfruttando le proprie esperienze nel mondo dell’arte. Dai suoi romanzi sono stati tratti numerosi film e sceneggiature televisive, e ha vinto i premi letterari Yamamoto Shūgorō e Nitta Jirō. La pasticceria della felicità è il suo decimo romanzo.


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