Autore: Cinzia Bomoll
Editore: Ponte alle Grazie, 2022
Pagine: 224
Genere: Narrativa italiana, Gialli
Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 10.99 (ebook)
Trama
La prima inchiesta di Nives Bonora, ispettrice coraggiosa e passionale. Una ragazza viene ritrovata morta per un'overdose nell'ospedale psichiatrico abbandonato di Aguscello, nella bassa ferrarese. Non si riesce a capire chi sia. Ma nelle quarantott'ore che passano fra il ritrovamento del corpo e l'inizio degli esami autoptici, la ragazza sparisce. Qualcuno l'ha vista allontanarsi sulle sue gambe: un raro caso di morte apparente. E così l'ispettrice Nives Bonora, figlia dell'Emilia più genuina - passionale e pragmatica, dolente e vitale - si trova ad affrontare il caso di una ragazza fantasma e una storia marcia, perversa, in cui la malavita dell'Europa dell'Est va a braccetto con la migliore borghesia di Ferrara. Il coraggio di Nives, la sua irruenza e una dose di follia la porteranno a osare troppo ma infine a risolvere il caso a modo suo, contro ogni attesa e ai confini della legge. Ma Nives dovrà anche affrontare i tanti «casini» della sua vita privata, dal rapporto col padre carabiniere in pensione a quello con la nonna che le ha fatto da madre, fino al commissario Brandi, suo capo ostile ma anche poco affidabile amante.
Recensione
Questo libro è il primo giallo pubblicato dall’autrice. Un romanzo di genere ambientato in una terra che già di suo ha qualcosa di misterioso: la nebbiosa e umida Ferrara, città bella e malinconica a due passi dalle valli palustri del Delta del Po.
Una giovane donna bionda viene ritrovata morta tra le mura abbandonate del vecchio ospedale psichiatrico di Aguscello, un luogo spettrale, che sicuramente ha visto orrori ben più grandi e indicibili. Ad indagare viene chiamata l’ispettrice di Polizia Nives Bonora che quei luoghi li conosce fin troppo bene, avendo abitato lì accanto negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza.
Figlia di un maresciallo dei Carabinieri ruvido e con una smodata passione per l’alcool, Nives ha visto sparire la madre quando era solo una ragazzina ed è riuscita a diventare grande solo grazie all’amore della nonna paterna Argenta, una figura di riferimento molto importante, una signora ancora arzilla e con l’occhio lungo, capace di scorgere gli umori e i dolori della nipote.
Indagare sulla morte di Silvia Gallerani, così pare chiamarsi la ragazza, potrebbe essere un caso abbastanza semplice, se non fosse che qualche ora dopo il ritrovamento, il cadavere scompare nel nulla, sparendo dall’obitorio senza lasciare alcuna traccia. Ancora più strano è il fatto che in verità la vittima in realtà sia viva e vegeta e che quindi quella bella ragazza morta e poi tornata in vita sia impossibile da identificare.
Nives Bonora però non si arrende e, supportata da un intuito e una sensibilità decisamente sopra le righe, va alla ricerca della verità su quello strano mistero.
Se non fosse per la faticosa relazione con il commissario Brandi, per quella passione capace di toglierle lucidità ed energie, Nives, già provata dai traumi del passato, riuscirebbe a non perdersi e a non mettersi continuamente in discussione. Quell’uomo, però, la fa impazzire, rendendola gelosa e ancor più fragile e insicura.
Mentre indaga sul caso, che coinvolge anche famiglie bene della Ferrara più borghese, l’ispettrice si lascia attrarre pure da Pizzi, un giovane collega della scientifica, un bel ragazzo gentile e solare ben diverso da Brandi.
A fare da sfondo a questi intrecci amorosi e al mistero da risolvere c’è l’Emilia e in particolare la bassa ferrarese, che qui viene immortalata in modo molto veritiero.
Con queste premesse non rimane che chiedersi se l’ispettrice Bonora riuscirà a risolvere il caso nonostante le proprie difficoltà relazionali e a farsi rispettare dai colleghi del sesso opposto.
L’autrice scrive un giallo imprevedibile e travolgente, che mescola con inconsueta abilità l’indagine e le vicissitudini della protagonista che promette di tornare presto in libreria e forse anche in televisione.
Un libro che consiglio a chi adora i gialli e ne ama la serialità e cerca una nuova protagonista femminile da continuare a seguire.
Alcune note su Cinzia Bomoll
Cinzia Bomoll, di origini nomadi, cresce in provincia di Bologna, dove si laurea in Materie letterarie, per trasferirsi poi a Roma, a New York, nel deserto del Mojave in California e tornare a Bologna, dove oggi vive. Scrive fin da giovanissima ed esordisce con un racconto incluso nella raccolta Quello che ho da dirvi (a cura di Giulio Mozzi, Einaudi, 1998). Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2021) e regista per il cinema e la tv. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s dance (2011)e La California (2022). La ragazza che non c’era è il suo primo giallo.
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