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RECENSIONE: Quando le montagne ballano (Olivier Remaud)

Aggiornamento: 29 lug



Autore: Olivier Remaud

Traduttore: Lara Cavalli

Editore: Wudz Edizioni, 2024

Pagine: 224

Genere: Saggi, Geografia

Prezzo: € 17.00

Acquista: Libro


 

Trama

Alcuni posti si comportano come sogni: le montagne, in particolare, nascondono moltissime storie, ci bisbigliano segreti millenari, rivelano connessioni inaspettate tra tutti i viventi. Rocce, licheni, camosci, lumache e piante rampicanti narrano il nostro passato, testimoniano il nostro presente, illuminano il nostro futuro. Mentre le montagne che li ospitano nascono, crescono, poi si rimpiccioliscono e muoiono. Proprio come noi. Perché non mettersi in ascolto, allora, di ciò che dicono le pietre, gli strati e i sedimenti che conservano la memoria dell'acqua? Perché non tornare a vivere "come selvaggi"? Quando le montagne ballano è una passeggiata filosofica e scientifica insieme a imprevedibili compagni di viaggio (tra i quali un cane sciamano e un fedele ippocampo), in cui il filosofo e naturalista Olivier Remaud ci guida alla ricerca del legame perduto tra umani e non umani, per riscoprire quel bambino selvatico e mai annoiato che abita ancora dentro di noi.


Recensione

L'autore, filosofo, scrive un saggio che parla di di rocce, crosta terrestre, tettonica a placche, ma anche licheni, camosci, balene e ancora torrenti, oceani, ghiacciai; tutto ciò che pensiamo di sapere, ma di cui non immaginiamo la storia e gli innumerevoli collegamenti che si hanno fra di loro.


L'autore proietta il lettore in una dinamica geologica che va oltre la sua immaginazione. Il tutto è supportato da abbondanti e rilevanti riferimenti scientifici che contraddicono le classificazioni scientifiche ed epistemologiche che ordinano, separano ed erigono confini tra il mondo vivente e il mondo minerale. Il saggio rende obsolete tutte le classificazioni richiamando non solo le dinamiche che esistono tra gli esseri viventi e gli elementi costitutivi del pianeta, ma anche la dinamica che anima il mantello terrestre fin dai dalle origini e che esclude ogni concezione inanimata della materia.


L'autore mette in discussione l'approccio tassonomico che di fatto risponde solo agli imperativi del linguaggio umano che non permette di comprendere la realtà in tutte le sue dimensioni.


Questo lavoro è un tentativo di dimostrare l'esistenza di un linguaggio universale condiviso da tutte le componenti terrestri. Una lettura intenso e densa che risveglia numerose immagini sull'ambiente terrestre e sui suoi abitanti. Il lettore, nell'affrontare questa lettura, non fatica a far viaggiare l'immaginazione a pieno regime. Un saggio che si legge come un romanzo, il che lo rende speciale e toccante.


La dimostrazione della tesi dell'autore, ovvero di un linguaggio universale, si basa su numerosi riferimenti (si veda la lunga bibliografia a fine libro). Tuttavia, in questo lavoro, a mio avviso, mancano alcune foto che permettono di avere più stimoli.


Si tratta di un testo difficilmente qualificabile, misto a filosofia, dove l'uomo non è più trascendentale; una sorta di epica ispirata alla montagna in cui l'autore rende percepibile l'interdipendenza che lega tutti gli elementi qualunque sia la loro natura, la loro composizione, la loro forza.


Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono una lettura che cerca di abbattere le barriere tra le discipline e che lo fa in modo molto coinvolgente.


 

Alcune note su Olivier Renaud

Olivier Remaud è filosofo e direttore degli studi presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Quando le montagne ballano è la sua prima opera tradotta in Italia.


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